La differenza invisibile di Mademoiselle Caroline
“In fondo non siamo tutti un po’ autistici?”
Marguerite è una giovane donna di 27 anni, ha un lavoro, degli amici e un compagno. È intelligente, vivace e ama gli animali. A Marguerite piacciono il cioccolato e le giornate di sole, e infine è amante della cucina vegetariana.
Come potrete notare non c’è assolutamente nulla di strano in questa descrizione, anzi probabilmente molti di voi si identificheranno con la protagonista.
Marguerite tutti i giorni esce di casa per andare a lavoro alle 7:30, alle 7:38 passa davanti il Cafè de la Poste, alle 7:43 va in panetteria e prende un panino al farro, alle 7:49 passa per via Sainte-Barbe, alle 7:57 per Avenue de Comburce e alle 8:00 arriva in ufficio. A questo punto inizia a lavorare serenamente fino a quando arrivano i colleghi: allora cominciano il brusio delle voci, dei tacchi e dei tasti del computer, i “buongiorno” e la pressione di dover fare due chiacchiere. I suoi superiori le chiedono di essere più coinvolta, perché i suoi colleghi la trovano un po' asociale e scontrosa. Marguerite però non capisce il problema: il suo lavoro infatti è impeccabile.
Arrivata a casa vorrebbe finalmente rilassarsi. Ma vivere in un condominio significa dover interagire con i propri vicini: uno particolarmente invadente la intercetta fin troppo spesso per conversare, il che è davvero stancante. La sera il suo compagno vorrebbe andare da amici per far festa e divertirsi, ma per Marguerite significa consumare ulteriori energie. Lui però non comprende questo disagio e la vede solo come un peso, qualcuno che non sa divertirsi.
Marguerite non è pigra, non è asociale, e tantomeno esagerata. La giovane è puntuale, attenta al dettaglio, sensibile alle luci, ai rumori, ai tessuti e ad altri stimoli sensoriali. Prova una grande empatia per gli animali e le risulta difficile capire alcune norme sociali, specialmente se implicite. Ha degli interessi speciali che la appassionano così tanto che potrebbe parlarne per ore, ma le mancano gli ascoltatori. Marguerite è Asperger.
“La differenza invisibile” segue la vita quotidiana di una giovane che, dopo molte ricerche sui suoi ‘problemi’, a 27 anni incontra il termine Asperger e finalmente comincia a respirare aria di libertà.
Purtroppo perseguire una diagnosi e ottenerla non è un percorso facile, e spesso sono proprio le persone che le stanno accanto a invalidarla utilizzando frasi come quella che avete incontrato all’inizio. La risposta è no, non siamo tutti un po’ autistici, sarebbe come dire che siamo tutti un po’ biondi.
Certo, si può essere puntuali al minuto e si possono avere interessi speciali e altro, ma spesso sono solo caratteristiche specifiche della persona. Se però pensate di essere autistici vi consigliamo di fare delle ricerche, informarvi, fare test online affidabili e di cercare aiuto professionale.
Il consiglio di informarsi è rivolto a tutti: per rendere il mondo più accessibile a tutti è un buon punto di partenza.