La valigia del lettore
Ogni mercoledì un libro, una destinazione e un oggetto da mettere in valigia
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LA VALIGIA DELLA SETTIMANA
L'odore freddo del mare di Elizabeth O'Connor
La #ValigiadelLettore di questa settimana ci accoglie con un orizzonte sconfinato, fatto di mare e cielo. Ci troviamo in un’isola al largo della costa gallese. Gli uccelli che nidificano sulle scogliere e affollano la spiaggia alla ricerca di cibo sono infintamente più numerosi dei pochi abitanti ormai rimasti su questa minuscola striscia di terra battuta dal vento.
Tra di loro c’è Manod, una ragazza che vive qui con la sorella minore Llinos e il padre Tad e che, dopo la morte della madre, si sente responsabile per il futuro della sua famiglia. Manod è intelligente, parla l’inglese molto meglio di chiunque altro lei conosca e, in fondo al cuore, sogna una vita diversa da quella che l’attende sull’isola.
Lei sa perfettamente che, come ogni altra donna in quel luogo, nel suo futuro ci sarà un matrimonio, un’umile casa, una famiglia di cui occuparsi e il ricamo come unico passatempo.
Cercare fortuna nel continente è un affare solo maschile.
Ma sono gli anni Trenta e, seppure lontane e in ritardo, giungono notizie di avvenimenti drammatici e di una nuova guerra imminente.
Tutto questo sembra toccare solo marginalmente la comunità dell’isola che continua a basare la sua esistenza su tradizioni antiche e sulla legge di una natura spesso rigida e inclemente.
Per Manod non sembra esserci scampo da questa condizione, fino al giorno in cui due stranieri sbarcano sull’isola: si tratta di una coppia di ricercatori, attratti dall’animo selvaggio e arcaico del luogo.
Parlano di libri, di musica, di città e di tutto quello che accade nel mondo oltre la distesa di mare grigio.
Manod ne è affascinata e decide di guidarli nella loro esplorazione dell’isola, complice la sua conoscenza della lingua inglese. Ben presto però la ragazza si troverà di fronte ad una scelta complicata: da una parte il desiderio di partire e dall’altra la forza delle radici che la tiene ancorata alla sua famiglia e alle tradizioni.
In partenza per questa selvaggia isoletta gallese portiamo con noi il necessario per il ricamo, l’attività prediletta dalle donne del posto, tramandata di madre in figlia. Il ricamo non serviva soltanto per riempire le lunghe serate invernali ma anche per lasciar spazio, sulla stoffa, ai sogni e ai desideri che sull’isola non avrebbero mai avuto la possibilità di avverarsi.