La valigia del lettore
Ogni mercoledì un libro, una destinazione e un oggetto da mettere in valigia
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LA VALIGIA DELLA SETTIMANA
Sette volte bosco di Caterina Manfrini
La #valigiadellettore di questa settimana ci porta alle pendici del Monte Pasubio, tra le montagne del Trentino che costituirono la linea difensiva dell’Impero austroungarico allo scoppio della Grande Guerra.
La casa di Adalina, il suo mas, si trova nella valle del Leno, sopra a Rovereto, ed è qui che lei ritorna alla fine del conflitto mondiale dopo essere stata deportata assieme ai genitori e a gran parte degli abitanti di quei luoghi nel campo profughi di Mittendorf, vicino a Vienna.
Rimasta sola, la giovane donna deve affrontare l’angosciante sensazione di sentirsi estranea tra quelle montagne devastate dal conflitto, con i prati e i boschi ridotti a pietraie sui quali gli abitanti raccolgono i residuati bellici per rivenderli e guadagnare qualcosa per sopravvivere.
In attesa che torni a casa il fratello Emiliano, arruolato nell’esercito asburgico e ora prigioniero in Italia, Adalina si dà da fare per ritrovare un senso e un’umanità che la Guerra sembra aver spazzato via.
Nascosto nel mas c’è però un giovane soldato, probabilmente un disertore, e la giovane donna dovrà decidere se aiutarlo o denunciarlo alle autorità.
Protagonista del libro è la Montagna, sventrata e resa irriconoscibile dall’azione insensata dell’uomo, un paesaggio violato che diventa metafora della tragedia che si è appena conclusa e che renderà inabitabili intere valli e paesi.
Appare evidente la difficoltà del vivere in una terra dove le linee di confine sono state tracciate sulle carte geografiche, senza tenere conto dell’appartenenza culturale o dell’identità collettiva della popolazione. Così la Guerra fu combattuta dagli italiani arruolati nell’esercito austroungarico contro i loro stessi connazionali che invece scelsero volontariamente di combattere nelle fila italiane.
Un romanzo che induce a riflettere su eventi che possono sembrare lontani nel tempo ma che in altri luoghi permangono attuali con la bestialità della guerra e l’odio nei confronti di chi vive al di là di un torrente, di un monte o comunque di una linea di demarcazione tracciata arbitrariamente.
Per Adalina ed Emiliano la vita al maso non potrà più tornare quella di prima e i due protagonisti dovranno trovare la forza di ricominciare.
L’oggetto collegato a questo libro è una rete, per ricordarci che essere al di qua o al di là di una frontiera può fare un’enorme differenza o segnare il destino di molti essere umani.