Asterios Polyp di David Mazzucchelli
Per la serie: non è mai troppo tardi… questo è il primo graphic novel di David Mazzucchelli.
Nato a Providence, nel Rhode Island, ha lavorato a lungo negli anni ’80 disegnando le storie di Daredevil e Batman: Anno uno.
Dopo questi lavori fra Marvel e DC Comics, e qualche altro interessante progetto (per esempio il fumetto di “Città di vetro” di Paul Auster), Mazzucchelli impiega dieci anni per dare alla stampa nel 2009 “Asterios Polyp” (Coconino).
Il graphic novel comincia con un fulmine. Un fulmine che colpisce e brucia la casa di Asterios. Metafora perfetta di punto di rottura (il fulmine) con il passato e di rinascita a nuova vita (il fuoco).
Così il nostro protagonista, il giorno del suo cinquantesimo compleanno, decide di cambiare completamente vita: abbandonato il lavoro di professore e ormai separato dalla moglie, decide di mettersi in viaggio senza un soldo alla ricerca di una nuova vita.
Il fumetto si sviluppa così fra presente, con il “nuovo” Asterios che aggiusta macchine in un paesino di campagna, e passato, con il ricordo della sua vita.
Il suo lavoro di professore universitario di architettura (con la fama di “architetto di carta” in quanto nessuna sua opera è mai stata realizzata), il suo rapporto con Hana (che diventerà sua moglie), le sue uscite colte e intellettuali e un’ombra ingombrante nel passato.
È un graphic novel incentrato sui dualismi, sugli opposti, Asterios Polyp trova soddisfazione “nella certezza della simmetria, nella consonanza della contrapposizione”.
Il suo pensiero è ben descritto verso metà libro quando Asterios dice “La dualità ha radice nella natura: il cervello è diviso in emisfero destro e sinistro, la corrente elettrica è positiva o negativa, la nostra stessa esistenza è possibile perché gli umani sono divisi in maschi e femmine, yin e yang. […] Però riconosco che le cose non sono bianche o nere, che in effetti vi sono gradi diversi lungo un continuum fra i due estremi. Ma perché rappresentare le scelte sempre lungo un continuum tra due poli invece che, mettiamo, entro una sfera di possibilità? È solo una strategia organizzativa di comodo. Scegliendo due aspetti del fenomeno che sembrano essere in opposizione, si può esaminare l’uno alla luce dell’altro per meglio illuminare il tutto. Purché non si scambi per realtà la nostra costruzione teorica.”
Mazzucchelli nei suoi disegni alterna colori e stili diversi, inserisce con sapienza elementi grafici inaspettati a spaziare un po’ su tutta la sua formazione artistica.
Che dire quindi di questo “Asterios Polyp”?
Un capolavoro lo è già e siamo convinti che diventerà uno dei classici, uno degli imperdibili fumetti del nuovo millennio. Si è fatto desiderare tanto questo lavoro ma l’attesa ne è valsa la pena…