Guinea - I ragazzi della Clarée

I ragazzi della Clarée di Raphael Krafft

Con la nostra #ValigiadelLettore questa settimana partiamo per un lungo viaggio che dal confine italo-francese ci porta nella lontana Guinea. Il libro infatti racconta una rotta migratoria poco conosciuta che conduce giovani ragazzi, spesso minorenni, provenienti dal paese africano a passare la frontiera innevata sulle Alpi per raggiungere la Francia. Per capire come mai tanti giovani giungano al Colle della Scala da questo angolo d’Africa in cui povertà e disperazione si mescolano è necessario partire dalla capitale, Conakry, e raggiungere i monti Nimba. Facendo tesoro di tutti gli incontri e le testimonianze raccolte, l’autore crea un reportage che mostra tutta l’inconsistenza dei trattati e dei programmi internazionali. In Guinea Krafft scoprirà un paese desolato tra i meno sviluppati al mondo in cui le campagne di dissuasione alle partenze non bastano a impedire ai giovani africani di partire, tra due opzioni che per loro si equivalgono: la morte sociale nel paese d’origine o la morte lungo il viaggio.

Lo scrittore ritorna nell’ultima parte del libro sulle Alpi per raccontare in prima persona il destino che attende i giovanissimi esuli: dopo mesi e talvolta anni per raggiungere i porti libici, attraversare il Mediterraneo, essere ospitati in centri di accoglienza italiani e infine arrancare tra montagne innevate senza attrezzatura e abbigliamento consoni, braccati dalla polizia di frontiera, finiscono per essere espulsi o perdere la vita per congelamento. Ma ad essere narrata è anche la storia di uomini e donne che prestano il loro aiuto, pronti ad offrire un rifugio a questi adolescenti in fuga nel tentativo di affidarli ai servizi sociali francesi, come la legge imporrebbe e come troppo spesso invece non accade.
Un libro che racconta verità scomode e che suscita indignazione per la disumanità che attraversa il lunghissimo viaggio di questi ragazzi dalla Guinea fino alle Alpi francesi dove l’accoglienza, un pasto e un letto vengono offerti e garantiti esclusivamente da volontari.

Mettiamo in valigia una giacca a vento per affrontare il freddo durante l’impervio tragitto a piedi da Bardonecchia a Nevache.