Mare delle verità di Andrea De Carlo
La nostra recensione
Per la maggior parte del Gruppo il libro è stato deludente. Pochi di noi avevano già letto l’autore mentre per i rimanenti lettori/lettrici si trattava di un primo incontro. Chi aveva letto Arcodamore, Treno di panna, Di noi tre ha avuto l’impressione di imbattersi in una caricatura, in un romanzo sopra le righe la cui trama risulta insipida e inconsistente. Tutti concordi sul fatto che ci siano troppi temi trattati superficialmente: la critica politica, il complotto per evitare la pubblicazione del memoriale che potrebbe danneggiare la Chiesa e il Vaticano, la denuncia sociale… il tutto condito di personaggi stereotipati privi di qualsiasi originalità. La struttura del giallo non convince, tutto l’impianto è poco credibile perché eccessivo: l’incontro con gli attivisti di Stopwatch, la caccia agli indizi e la soluzione del mistero grazie al nome del cane scritto al contrario, la fuga in barca verso la Corsica, il rocambolesco finale in cui Lorenzo e Mette si ricongiungono in Portogallo. De Carlo solitamente molto versato nel raccontare le relazioni d’amore scrive un romanzo di taglio diverso in cui il respiro vorrebbe essere più ampio ma il risultato è debole e banale. Manca la tensione narrativa perché possa essere un thriller e manca l’analisi approfondita per poterlo considerare un romanzo-denuncia. Il narcisismo di fondo che appartiene a tutti i personaggi risulta persino fastidioso: Lorenzo è un supponente cinquantenne che vive di rendita e che si innamora di una ragazzina, il fratello Fabio è un viscido politico concentrato su di sé e sulla sua carriera, la cognata una parvenu a cui interessa solo la posizione sociale e che nella triste circostanza del funerale del suocero salta addosso a Lorenzo con mire sessuali. L’unica che risulta credibile e che merita un giudizio positivo è Nadine, l’amante del padre. La scrittura è piuttosto schematica, elementare, volutamente costruita e preconfezionata. Qualcuno l’ha definito una soap opera con dialoghi scialbi. Il finale poi è inverosimile, la chiusura troppo brusca quasi non sapesse come portare a termine la vicenda che infatti rimane appesa.