Bonjour tristesse di Françoise Sagan

La nostra recensione

Il libro di Francois Sagan non è stato apprezzato dalla totalità dei partecipanti che probabilmente ha mancato di contestualizzarlo per capirne appieno la portata trasgressiva all’epoca in cui fu scritto. La Costa Azzurra fa da scenario ad un dramma famigliare con protagonista un’adolescente maliziosa e spregiudicata che ordisce una trama micidiale per allontanare il padre da Anne, sua futura sposa. Messo all’indice dal Vaticano per il contenuto considerato erotico e cinico, l’opera prima della diciannovenne Sagan è la cruda descrizione di un’azione di cui Cecile non arriva ad immaginare le conseguenze, per immaturità e per l’assenza di una guida morale. Rimasta orfana di madre, la ragazza è vissuta in collegio fino ai 15 anni per poi fare ritorno dal padre: libertino, disimpegnato, Raymond vive di rendita e conduce una vita superficiale passando da una donna all’altra. Con una scrittura asciutta e apparentemente semplice la scrittrice ci regala una critica acuta dello stile di vita dei protagonisti il cui unico scopo sembra essere quello di dedicarsi al piacere senza assumersi alcuna responsabilità. Ma la grandezza del libro, oggi come nel 1954 quando fu pubblicato, consiste nell’attenta osservazione e analisi dei dirompenti e ambivalenti sentimenti di Cecile nei confronti di Anne, nella straordinaria abilità della giovanissima Sagan di entrare nei personaggi, di analizzarli a fondo ritraendoli nella loro vacuità e assenza di valori. Cecile è in balìa di emozioni di cui sembra essere consapevole ma che non è in grado di contenere: l’amore per il padre che vorrebbe tutto per sé, il desiderio di una vita senza impegno e preoccupazioni. L’affetto per nutre per Anne non riesce a prevalere e a trattenerla dal mettere in atto il suo gioco malvagio. Tra i suggestivi scorci paesaggistici e gli impegni mondani dei protagonisti, fatti di gite in barca e feste da ballo, l’autrice ci immerge in un’atmosfera languida e trascinata come l’estate afosa in cui si svolge questa breve ed intensa vicenda. Poi il romanzo ha uno scarto, il piano di Cecile prende forma con la complicità di Elsa e Cyril fino all’epilogo e alla morte di Anne sulla quale rimane il sospetto del suicidio. La sua fine tragica lascia inaspettatamente un velo di rimorso nella giovane Cecile, una tristezza a lei prima ignota e che compare ogni mattina al risveglio. L’egoismo e l’antagonismo che l’avevano spinta a sbarazzarsi di Anne hanno lasciato una traccia indelebile, anche se apparentemente Cecile e suo padre hanno ripreso la stessa vita frivola di prima. Anne era l’unica persona adulta, circondata da personaggi fasulli ed immaturi tratteggiati con assoluta maestria in poche pagine. L’indifferenza e la superficialità dei protagonisti, il loro stile di vita e la classe sociale a cui appartengono hanno ricordato ad alcune lettrici i romanzi di Francis Scott Fitzgerald e Alberto Moravia. Bonjour Tristesse, che fece scalpore negli anni Cinquanta vendendo milioni di copie, è ancora oggi molto attuale in quanto fa riflettere sull'assenza di valori della società e sulle relazioni interpersonali e famigliari talvolta dolorosamente ambigue.