Memorie dal sottosuolo - Fedor Dostoevskij
La nostra recensione
Un libro non facile, sicuramente non il migliore e il più significativo della vasta produzione dello scrittore russo. Un saggio, un pamphlet, un primo abbozzo di quelli che saranno i successivi romanzi? Forse un po' di tutto questo. Certamente ha spiazzato i lettori il cinismo, il nichilismo e l'accidia del narratore. Prima della psicoanalisi, prima della scoperta dell'inconscio, Dostoevskij offre una visione filosofica che non solo mette in luce il lato peggiore dell'Uomo ma critica anche il Positivismo dell'epoca, la fede assoluta nella scienza e nel progresso scientifico. La sofferenza e il groviglio di sentimenti, la negatività e l'assenza di compassione hanno dissuaso molti lettori dal terminare la lettura o non hanno fatto apprezzare il testo. Pur riconoscendo le doti straordinarie di Dostoevskij come indagatore dell'animo umano e la sua capacità di rendere attraverso la scrittura i meccanismi spietati e perversi che regolano la mente, il risultato finale non ha convinto tutti i lettori. L'eccellenza della scrittura e dello stile sono tuttavia innegabili.