La tua assenza è tenebra - Jón Kalman Stefánsson
La nostra recensione
Il romanzo di Stefansson è risultato difficile per la struttura, i salti temporali e gli innumerevoli personaggi e però ha premiato i lettori e le lettrici che hanno deciso di non abbandonarlo regalando loro una vastissima gamma di sensazioni e riflessioni. Ambientato nel paesaggio ruvido dei fiordi occidentali in Islanda, il romanzo abbraccia due secoli raccontando di donne e uomini accomunati da una ricca ed intensa esistenza, con gioie e dolori che segnano intere generazioni. Vita e morte si rincorrono e si intrecciano in tutto il libro ma il vero protagonista del romanzo è Eros in tutte le sue sfumature, con i tradimenti e i compromessi, le ossessioni e le passioni, le scelte e le rinunce tra la propria felicità e quella altrui. Il passato e il ricordo sono il perno attorno al quale ruotano le storie e i protagonisti, nella consapevolezza che nessuno muore fintanto che viene ricordato e nominato e che le vicende di chi ci ha preceduto segnano il destino di tutti noi. Il monito degli antenati allo scrittore - lo smemorato e indecifrabile personaggio con cui si apre il romanzo - è : “Scrivi. E non dimenticheremo. Scrivi. E non saremo dimenticati. Scrivi. Perché la morte è solo un altro nome per l’oblio.» La perdita di memoria dello scrittore, voce narrante del libro, ha messo in crisi tutte le lettrici e i lettori che hanno cercato ciascuno a suo modo di interpretarne il ruolo all’interno della vicenda e le ragioni della sua amnesia. Anche il misterioso reverendo/conducente d’autobus ha dato spunto a una serie di ipotesi sulla sua identità. Tutti i protagonisti hanno caratteristiche peculiari che li rendono unici e indimenticabili, ma le donne sono quelle che hanno lasciato in tutti noi una traccia indelebile: Guðríður, Hafrùn, Aldìs con la loro determinazione e tenacia vivono le loro vite ordinarie da vere e proprie eroine, antesignane di una parità di genere che in Islanda è arrivata prima che altrove. Ma anche Runa Soley e Batool, donne dell’ultima generazione, sono uniche e speciali con la loro forza d’animo che si riversa in una quotidianità segnata da luci ed ombre. Il difficile equilibrio tra l’inseguire i propri sogni e il dolore che così facendo si causa agli altri è uno dei temi principali. “È maturità oppure vigliaccheria rassegnarsi al proprio destino?» si chiede ripetutamente lo scrittore in queste pagine. E il rammarico per tutto ciò che non è stato detto e che rimane sospeso e insoluto si trasmette dai genitori ai figli. Solo il perdono permetterà finalmente ad Eirikur di fare pace con il padre e con sé stesso e di fare ritorno a casa dopo anni di peregrinazioni. La musica in questo romanzo crea una vera e propria colonna sonora che accompagna ogni singola vita, proponendo al lettore una playlist della morte in cui si ritrovano delle vere e proprie perle. Per la maggior parte di noi Stefansson ha scritto un romanzo autentico che sviscera e dipana l’esistenza umana con lo stile elegiaco e personale che lo caratterizza e con una scrittura ricca di sfumature e piena di lirismo al punto da voler sottolineare o prendere nota delle tante e tante frasi straordinariamente significative.