Planetes di Makoto Yukimura
Fin dai tempi antichi gli esseri umani hanno guardato verso il cielo, hanno dato un nome alle stelle e raccontato storie. L’attrazione verso lo spazio ha portato l’uomo ad elaborare teorie su cosa fosse e come funzionasse, e di conseguenza a creare i mezzi per studiarlo e raggiungerlo.
Nel 1942 fu il missile V2 ad uscire per la prima volta dall’atmosfera terrestre, e dopo quasi vent’anni Yuri Gagarin fu il primo uomo nello spazio.
Siamo nell’anno 2074, più di cent’anni dopo l’impresa di Gagarin, quando Hachimaki, Fee e Yuri, a 210 km di quota raccolgono rifiuti cosmici nello spazio.
Con il progresso scientifico e tecnologico, un’innumerevole quantità di detriti creati dall’uomo circonda lo spazio attorno alla terra e minaccia l’incolumità dei mezzi e delle persone che intraprendono viaggi nel cosmo. Fare i raccoglitori di detriti non è certo un mestiere a cui ambiscono in molti: è pericoloso, costringe a stare lontani da casa a lungo e non si viene certo ritenuti eroi, è però un lavoro necessario.
Questi tre personaggi, come tanti altri, hanno deciso di intraprendere questa carriera spinti dall’amore, e forse anche da un po’ di follia. Fee ha un marito e un figlio, Yuri ha perso la moglie proprio a causa dei detriti, e Hachi ha un sogno, quello di comprarsi un’astronave per essere libero. Ad essere i protagonisti di questa storia dunque non sono eroi con superpoteri, ma uomini e donne che vivono in una quotidianità che a noi potrebbe sembrare strana, ma che allo stesso tempo ci travolge al punto da pensare che la terra non è altro che un luogo dove fare ritorno, ciò che chiamiamo casa, un punto nell’universo.
C’è ancora qualcosa, però, che lascia l’umanità con il fiato sospeso: la spedizione per Giove prevista entro la fine del secolo.
Missioni spaziali, inquinamento e l’egoismo della specie umana: a differenza di molte opere di fantascienza questo manga resta con i “piedi per terra”.
Non ci sono robottoni, astronavi e alieni che cercano di invadere la terra, ma esseri umani, le loro creazioni, i loro sogni, le loro guerre e le conseguenze delle loro azioni.
Degno di nota, inoltre, è che, nonostante ci siano più di 150 anni di distanza tra Kenji Miyazawa e il futuro immaginato da Yukimura, i versi citati di questo famoso autore giapponese si intrecciano perfettamente con il ruolo dell’essere umano nell’universo di quest’opera.
“Planetes” è un manga pubblicato tra la fine degli anni ’90 e gli inizi del 2000, originariamente in quattro volumi, questa edizione ne conta tre: più grandi e contenenti un maggior numero di tavole a colori. Nel 2003 è stato fatto anche un adattamento anime di 26 episodi.
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