Città del Messico - L'invincibile estate di Liliana
L'invincibile estate di Liliana di Cristina Rivera Garza
La destinazione dove ci porterà la #ValigiadelLettore di questo mercoledì è Città del Messico, luogo da cui prende avvio il racconto del fatto realmente accaduto che è al centro di questo romanzo: il 16 luglio 1990, nel suo appartamento nel quartiere di Azcapotzalco, viene uccisa Liliana Rivera Garza.
Liliana aveva vent’anni, studiava architettura e da tempo cercava di mettere fine a una relazione con un ragazzo che non le dava tregua.
La scrittrice messicana Cristina Rivera Garza, sorella di Liliana, ha impiegato 29 anni per poterne raccontare la storia in questo libro.
È stata un’impresa rimandata dall’impossibilità di poter fare i conti con quella tragedia. In quegli anni, infatti, non c’erano ancora le parole per descrivere la violenza di genere: “Il femminicidio non è stato ufficialmente classificato come reato in Messico prima del 14 giugno 2012”.
La ricostruzione del caso e degli ultimi anni di vita della sorella, avvenuta attraverso la raccolta di testimonianze di amici, estratti del suo diario, messaggi e lettere, è destinata a riaprire realmente il caso giudiziario al fine di “…rintracciare il fascicolo dell’indagine preliminare 40/913/990-07, che contiene il mandato di arresto emesso contro Ángel González Ramo per l’omicidio di Liliana Rivera Garza, mia sorella. La mia sorella minore. La mia unica sorella”.
Le parti di racconto e riflessione dell’autrice si distinguono dai testi di Liliana da una precisa componente grafica. Varia il font, in questo caso realizzato appositamente su calco della calligrafia della ragazza, che ce la rende in qualche modo più vicina.
Raccontare la storia di Liliana attraverso le parole delle persone che l’hanno circondata, conservarne e mostrarne i testi, non è quindi per la scrittrice solo un modo per affrontare il suo lutto e continuare a far rivivere la memoria della sorella tra queste pagine, ma è anche e soprattutto una speranza e una promessa per il futuro.
Il drappo rosso e le foto di Liliana e Cristina sono i simboli che abbiamo scelto per questa vicenda e per ricordare le 104 donne vittime di femminicidio nel 2024.
1522 è il numero da chiamare per chiedere aiuto se si è vittima di violenza.