Messico - La roccia bianca
La roccia bianca di Anna Hope
Con la nostra #ValigiadelLettore questa settimana ci rechiamo in Messico e precisamente a San Blas per scoprire che a poche centinaia di metri dalla costa c’è una Roccia Bianca, che in base ad una leggenda dei nativi americani della regione rappresenta il primo oggetto solido comparso sulla Terra. Questo luogo sacro, meta di pellegrinaggi, è il perno attorno al quale ruotano quattro storie parallele. Siamo nel 2020, le notizie della pandemia raggiungono una giovane scrittrice inglese mentre è in viaggio con il marito e la figlia di tre anni alla volta di quella misteriosa Roccia al largo del Pacifico. Nel 1969 anche un giovane cantante rock, che non viene mai nominato ma si capisce essere Jim Morrison, era giunto fin lì per sfuggire alla notorietà che lo stava soffocando e ritrovare sé stesso. A queste storie con cui il romanzo si apre ne seguono altre due: quella di due sorelline yoeme rapite e portate sulla costa per lavorare nei campi all’inizio del ‘900 e quella di un giovane ufficiale di vascello della flotta spagnola che durante il viaggio di conquista di quei territori nel 1775 perde misteriosamente il lume della ragione. Tutti i protagonisti attraversano un momento di profonda crisi e grazie al potere emanato dalla Roccia sacra vivranno un’esperienza straordinaria e rivelatrice. Le quattro vicende abbracciano un arco temporale di oltre 200 anni e traggono tutte ispirazione da fatti realmente accaduti. Apparentemente scollegate tra loro queste storie contengono alcuni motivi ricorrenti: la paura, soggettiva o collettiva, di una catastrofe incombente; la distruttività degli esseri umani; il potere salvifico dell’amore in tutte le sue forme. A guidare ciascun personaggio c’è la forza inesplicabile della Roccia Bianca, che appare in modo diverso a coloro che la guardano: può sembrare un’aquila, un mostro o un Cristo incappucciato, ma rappresenta per tutti qualcosa di eterno, una fonte di guarigione che trascende l’esperienza umana.
In questo viaggio che ci conduce alla scoperta di vicende intime e di temi universali, portiamo con noi alcune piccole zucche: ci serviranno per ricavare delle ciotole da abbandonare nell’acqua davanti alla Roccia Bianca come offerte votive.