Galapagos - Vorrei che fossi qui
Vorrei che fossi qui di Jodi Picoult
Diana e Finn non hanno sogni da realizzare, ma solo obiettivi da raggiungere: vivono a New York, sono fidanzati e intendono sposarsi entro i trent’anni, trasferirsi in una villetta in un tranquillo sobborgo, avere due figli, fare carriera. La loro vita corre su binari sicuri almeno finché un imprevisto non giunge a sconvolgere le loro certezze. Sta per avvicinarsi il giorno della partenza per le Isole Galapagos.
Diana è certa che Finn coglierà l’occasione per farle la proposta di matrimonio che attende da tempo ma un virus sconosciuto e terribile fa improvvisamente la sua comparsa in città e Finn, specializzando in chirurgia, non può lasciare l’ospedale.
Diana è delusa da questo improvviso cambio programma ma decide di partire comunque, convinta che l’emergenza si risolverà a breve e il fidanzato sarà in grado di raggiungerla.
Purtroppo non sarà così: il viaggio da sogno che la ragazza si era immaginata diventerà presto un incubo. Mentre il virus dilaga ovunque, le strade si svuotano, le persone sono costrette all’isolamento, le comunicazioni internazionali diventano complicate e gli ospedali sono presi d’assalto.
Bloccata sull’isola, la giovane impara pian piano a vedere le cose da un’altra prospettiva, apprezzando la compagnia di una famiglia locale che l’ha “adottata” e riscoprendo dentro di sé passioni che credeva ormai perdute.
La #ValigiadelLettore questa settimana ci regala l’incanto dei colori e dei profumi di un arcipelago da sogno, in cui, oltre l’improvvisa oscurità, si possono riuscire a scorgere, pian piano, barlumi di speranza sempre più luminosi.
In partenza per le Isole Galapagos mettiamo in valigia una mascherina, un oggetto che di certo ci riporterà alla memoria ricordi recentissimi di separazioni forzate e di ansie legate all’emergenza sanitaria.