Cuba - Cadere
Cadere di Carlos Manuel Álvarez
La #ValigiadelLettore di questo mercoledì ci conduce in una tradizionale meta di vacanza caraibica, la solare e vivace Cuba.
Basteranno tuttavia un paio di pagine di questo bellissimo romanzo corale per capire quanto quest’immagine da cartolina sia distante dalla realtà.
Questa è la storia di una famiglia: quattro voci che si alternano pagina dopo pagina, raccontando la stessa storia ma con uno sguardo diverso.
C’è il figlio ventenne che fatica a concludere l’anno di leva obbligatoria e che scopre di non credere più in alcun ideale, tantomeno in quello della rivoluzione. Il padre al contrario continua ostinatamente ad aggrapparsi ad un sogno ormai sfumato, riempiendo le sue frasi con citazioni di Che Guevara.
C’è la madre malata che vede la vita sfuggirle dalle mani e infine la sorella maggiore che con il suo salario mantiene tutta la famiglia ma che non vede una prospettiva di felicità nella sua vita.
Ci sono crepe dovunque, dentro casa e dentro ognuno di loro.
Fuori casa c’è una Cuba splendida ma dolente: i colori sgargianti e vivaci negli anni sono sbiaditi fino ad assumere i toni del grigio e del bianco. Gli anni vivaci e tumultuosi della rivoluzione sembrano essere trascorsi senza però essere riusciti a creare un futuro di benessere.
Sono lontane le immagini da sogno di spiagge dorate e gremiti locali di salsa: pagina dopo pagina, con chirurgica precisione, Carlos Manuel Alvarez mette a nudo le ferite di una famiglia sul punto di sfaldarsi e di un paese stanco di promesse tanto attese e mai mantenute.
In partenza per questa Cuba inedita, stavolta lasciamo a casa asciugamano e scena solare, e mettiamo in valigia piuttosto qualche rotolo di nastro adesivo, preparandoci a guardare dritto negli occhi la realtà complessa di questa terra in cui sono molte le ferite da curare e le crepe da risanare.