Salem - Il filo scarlatto

Il filo scarlatto di Laurie Lico Albanese

La nuova destinazione per la #ValigiadelLettore di questo mercoledì è conosciuta in tutto il mondo come la città del processo alle streghe: stiamo parlando di Salem, nel Massachusetts.
Questo romanzo è fin da subito un omaggio dell’autrice a “La lettera scarlatta” di Nathaniel Hawthorne e, soprattutto, al suo celebre personaggio femminile, la coraggiosa Hester Prynne.
Proprio a Salem nasce infatti Hawthorne nei primissimi anni dell’Ottocento, periodo in cui è ambientato “Il filo scarlatto” che vede come protagonista Isobel Gamble, una giovane ricamatrice che, a causa dei debiti del marito, è costretta a lasciare Edimburgo per imbarcarsi insieme a lui verso il Nuovo mondo con la speranza di una vita migliore.
Ben presto però il marito, farmacista e oppiomane, le ruba i pochi risparmi messi via e parte su una nave, sparendo in cerca di preparati per la sua professione.
Isobel resta dunque sola e non le resta che il talento di ricamatrice e di sarta per sopravvivere.
È giovane e bella, in fondo non ha mai conosciuto l'amore, ma lo trova incontrando un giovane Nathaniel Hawthorne, il famoso scrittore, di cui diventa amante e musa per il libro "La lettera scarlatta".
La gioia tuttavia finisce presto e a causa della gravidanza verrà purtroppo abbandonata.
La ragazza porta lo stesso nome di una sua antenata, Isobel Growdie, che, nella Scozia del Seicento, fu accusata di stregoneria.
Ha i suoi stessi capelli rossi e un dono, la sinestesia, la capacità di vedere i colori delle parole e delle persone, un talento che la madre le dice di tenere nascosto e di usare per trasferirlo sulla tela per creare preziosi ricami.
Isobel imparerà che in America esiste il razzismo, lo schiavismo, l'invidia, che le donne sole vengono isolate, tanto più se hanno un marito lontano e, all'improvviso, si ritrovano ad essere adultere ed incinte.
Sarà la sua forza di madre e imprenditrice di sé stessa insieme alla solidarietà femminile a permetterle di crescere la bambina, di sopravvivere al marito violento tornato per rubarle nuovamente i soldi e la vita, e capirà che l'amore non sempre è quello che fa battere il cuore ma che si può essere felici accanto ad un uomo giusto e buono capace di rispetto.

Una grande lettera A ricamata con un filo rosso unisce questi due libri e ci riporta in un luogo e in tempo lontano, per denunciare l’ipocrisia e la ferocia del codice morale puritano, che colpiva duramente le donne, soprattutto quelle che osavano essere libere o diverse.