Pennsylvania - L'emporio del cielo e della terra

L'emporio del cielo e della terra di James McBride

Ci spostiamo negli Stati Uniti e precisamente in Pennsylvania con la nostra #ValigiadelLettore alla scoperta di un romanzo corale che racconta le contraddizioni e i pregiudizi che attraversano l’America presente e passata. Chona e Moshe vivono a Pottstown dove lui gestisce i due teatri locali e lei l’emporio del cielo e della terra. Entrambi immigrati dall’Europa dell’est, sono approdati in una piccola comunità multietnica in cui convivono cittadini neri e immigrati che condividono dolori e speranze.
Negli anni Trenta, epoca in cui il romanzo si svolge, la società è fatta su misura per i bianchi, che detengono il potere in nome della supremazia etnica o dello status sociale o ancora del credo religioso.
Moshe e Chona sono molto legati agli abitanti del loro quartiere che cercano di aiutare in vari modi tanto che l’emporio è diventato un punto di riferimento per tutti. La narrazione abbraccia la complessità e la diversità dei suoi protagonisti che si muovono tra fragilità e solidarietà sgretolando così il concetto di individualismo su cui si basa il sogno americano.
Un giorno alla porta di Moshe e Chona bussano i vicini Nate e Addie con il nipote dodicenne, sordo a seguito di un incidente, che ora rischia di finire in un istituto perché rimasto orfano.
Ed è qui che entrano in gioco l’empatia la generosità e l’altruismo che caratterizzano la piccola comunità: Moshe e Chona che non hanno potuto avere figli accolgono Dodo, non senza ostacoli dovuti ad un medico bianco e razzista che farà di tutto per allontanare il ragazzo.
La famiglia che si viene a creare è quella dunque di un imprenditore ebreo una donna disabile e un ragazzino nero. Niente di più lontano dalle narrazioni stereotipate di un’America bianca ed esclusiva.
Il romanzo di Mcbride racconta le difficoltà di inclusione in un Paese divisivo e la volontà di superare qualsiasi discriminazione, ieri come oggi, dando voce a personaggi diversi per etnia e per provenienza, per professione e per tradizione.

Nella nostra valigia metteremo un disco di musica jazz, quella che Moshe aveva portato nelle sale di Pottstown, dove lui, ebreo, diffondeva e faceva ballare la musica dei neri.