Panama - Tra due oceani

Tra due oceani di Cristina Henriquez

Ripartiamo questo mercoledì con la #ValigiadelLettore per visitare il paese in cui si trova quella che viene definita la più grande opera ingegneristica della storia: il Canale di Panama.

Il racconto si svolge quasi completamente intorno allo stretto di Culebra, precedentemente detto stretto di Gillard, una valle artificiale che taglia lo spartiacque continentale di Panama e che fa parte del suo celebre stretto.

Lo scavo venne iniziato dai francesi nel 1881, tuttavia una combinazione di avversità tra malattie, incidenti di vario genere e complicazioni finanziarie fecero abbandonare il progetto che, come anche in questo romanzo, veniva allora considerato un’impresa impossibile.
Saranno poi gli americani, acquistato il progetto dai francesi il 4 maggio 1904, a proseguire i lavori, appoggiare l’indipendenza di Panama dalla Colombia e così assicurarsi un appalto importantissimo e che ha giocato un ruolo fondamentale nella crescita economica e commerciale degli Stati Uniti.

Si tratta di una storia corale che ha come protagonista lo stretto e l’identità di un popolo, il desiderio di progresso e di appartenenza alla propria terra.

La vita di ognuno dei personaggi che incontriamo è intrecciata con la costruzione del canale, che ha visto centinaia di persone da ogni parte del paese impegnate nell’intento di unire l’Atlantico e il Pacifico, scavando nella terra per chilometri.

Molte di queste vite ruoteranno intorno alla grande Boca, così Francisco, uno dei personaggi principali, chiama il cantiere dagli enormi escavatori che fagocita migliaia e migliaia di uomini in condizioni difficili di lavoro, evidenziando le forti discriminazioni sociali e razziali che dovevano subire i pueblitos all’epoca.

Aggiungiamo allora al nostro bagaglio un attrezzo adatto a scavare la terra, in ricordo delle grandi fatiche e dei sacrifici dei moltissimi operai che, con la speranza di una nuova vita, hanno preso parte a questa colossale impresa.