La cena

La nostra recensione

Abbiamo trovato geniale l'impianto del libro, per la scrittura e lo stile, con le continue parentesi e gli spostamenti dal presente al passato e inoltre per la rivelazione graduale degli avvenimenti e della personalità di tutti i protagonisti. Tutti l'abbiamo letto con inquietudine per l'argomento ma anche per l'assenza di giudizio morale dell'autore. Questo particolare ha disturbato un paio di lettori che non l'hanno apprezzato proprio perché amaro e - forse - pericoloso in quanto è il lettore che deve prendere posizione e opporsi razionalmente alla violenza che sembra essere così "normale" ed emotivamente giustificata in tutto il romanzo. Agghiacciante la figura di Claire con le sue macchinazioni, la complicità con il figlio e la volontà di andare fino in fondo senza il minimo scrupolo. E' sorprendente come una famiglia olandese diventi così propensa all'omertà, che decida di risolvere la questione all'interno della famiglia (e in un ristorante per giunta) al punto che Serge e Babette non pensano di denunciare la violenza subita, non pensano di andare dalle autorità a raccontare l'omicidio del figlio adottivo, né tantomeno di svelare l'identità degli assassini della senzatetto. A qualcuno non era chiaro il finale, la fine non detta del fratello e cugino adottato. Un libro che scuote e che coinvolge il lettore e forse l'intenzione dello scrittore è proprio quella di proporre argomenti e trame che denuncino azioni e comportamenti e facciano riflettere. Terribilmente bello è stato il giudizio finale.