Scommettiamo che il nome della destinazione di oggi vi strapperà un piccolo sorriso? Currabubula è un paesino con un nome così buffo da sembrare un luogo divertente e avventuroso. In realtà è l’esatto opposto: un polveroso villaggio del Nuovo Galles del Sud, nell’Australia Meridionale, composto da sole tre vie sonnolente e tristi. Currabubula è tutto ciò che la piccola Dolly Maunder abbia mai conosciuto. D’altronde è il 1881 e non è previsto che una ragazzina debba studiare o imparare qualcosa sul mondo che la circonda: tutto quello che ci si aspetta da lei è che si dia da fare per aiutare in casa e nel lavoro dei campi e, un giorno, sposarsi per dedicarsi completamente alle esigenze del marito e di numerosi figli.
Ma Dolly è una ragazzina particolare. È diversa dai suoi fratelli e sorelle: è intelligente, testarda e ha un carattere selvaggio, proprio come la cascata di riccioli color fuoco che la rendono così unica.
Fin da piccola finge di dare ascolto agli ordini dei genitori ma, in cuor suo, sa bene che farà di tutto per avere una vita diversa da quella che i genitori danno per scontata per lei.
Dolly non vuole appartenere a nessuno e vuole creare qualcosa di bello e di importante che la faccia sentire padrona del suo destino. Ben presto si trova a gestire un negozio, un pub, poi un hotel di lusso.
Infaticabile e ambiziosa, Dolly precorre i tempi, diventando una donna indipendente e di successo. Ma l’indipendenza ha per lei un prezzo amaro da pagare e Dolly se ne rende conto soprattutto nel momento in cui diventa madre.
L’autrice australiana Kate Grenville è stata ispirata nella scrittura di questo libro dalla vita di sua nonna, una donna irrequieta e coraggiosa.

Cerchiamo nelle nostre soffitte delle vecchie foto di famiglia e portiamo con noi fino a Currabubula questi preziosi ricordi: osservando queste immagini in bianco e nero possiamo immaginare le fatiche e le sfide che le nostre nonne e bisnonne hanno vissuto nello sforzo di liberarsi dalle aspettative dalla società.