La ragazza con la Leica - Helena Janeczek
La nostra recensione
Il libro di Helena Janeczek non ha entusiasmato nessuno dei/delle lettori/lettrici del gruppo di lettura. Le maggiori perplessità hanno riguardato la scrittura e lo stile, entrambi molto farraginosi e caotici. Lo sviluppo della trama è risultato piuttosto lento, a tratti confuso per i continui salti temporali ma anche per l’utilizzo di nomi e soprannomi riferiti alle stesse persone che hanno reso difficile orientarsi durante la lettura. L’espediente narrativo delle tre voci che raccontano i fatti, e soprattutto ritraggono la protagonista del romanzo, manca di quella fluidità e continuità che spingono il lettore a proseguire. Molti infatti l’hanno abbandonato prima di arrivare alla fine. L’impressione generale è che l’autrice sia riuscita a tratteggiare un periodo storico e il mondo artistico e anticonformista della capitale francese mancando però l’obiettivo di fondere fatti e persone realmente esistiti con la finzione e l’immaginario. Né saggio né romanzo (nonostante il sottotitolo editoriale) ha il pregio di restituirci la vicenda di una donna passionale, indipendente e fuori dagli schemi e di descrivere una generazione per la quale l’impegno sociale e politico erano un valore su cui misurare l’intera esistenza. Ha colpito tutte/i la ricchezza di valori che muoveva questi giovani fotografi e studenti rapportata all’individualismo di oggi. Ma a parte stimolare queste riflessioni e far conoscere Gerda Taro a chi non aveva contezza della sua vita, il libro non è riuscito a catturare la nostra attenzione né a farsi apprezzare.