Giava - L'isola della memoria
L'isola della memoria di Dido Michielsen
La prima #ValigiadelLettore di quest’anno ci conduce alla scoperta di un luogo e di un tempo remoti.
È il 1866 e siamo diretti verso l’Isola di Giava, una delle innumerevoli isole che al tempo facevano parte dei possedimenti delle Indie orientali olandesi.
Nei centocinquant’anni di dominazione olandese in Indonesia sono state migliaia le giovani donne indonesiane costrette a diventare “nyai”. Serve, governanti, concubine: le nyai erano delle “donne di conforto” per i funzionari e militari olandesi che, distanti dalla loro terra di origine, prendevano a servizio giovani del posto per alleviare la loro solitudine e per aver cura della loro casa. Queste ragazze senza voce, senza diritti e senza identità (il loro nome veniva abitualmente cambiato dopo il loro ingresso nella casa del padrone) per tutta la loro vita erano votate al silenzio e all’obbedienza.
Una volta diventate troppo vecchie per soddisfare le esigenze del padrone di casa la loro esistenza era alla mercé della sua coscienza: potevano essere loro concesso di rimanere nella casa come serve, ma molto spesso venivano ripudiate e abbandonate a loro stesse, assieme ai loro figli, non riconosciuti come legittimi dal padre.
“L’isola della memoria” è la toccante storia di una trisavola dell’autrice, Isah. Fin da ragazzina Isah ha dimostrato un carattere indomito e ribelle e quando, a sedici anni, viene obbligata ad un matrimonio combinato con un uomo molto più anziano, si ribella scappando di casa e finendo tra le braccia di Gey, un giovane ufficiale olandese. Ripudiata dalla sua famiglia, Isah spera di poter diventare la rispettabile moglie di Gey, ma scopre suo malgrado di essere soltanto la sua nyai.
Alcuni anni più tardi, per amore delle due figlie avute da Gey e mai riconosciute, Isah compie una scelta straziante e coraggiosa.
Per orientarci in questo viaggio potrebbe essere utile portare nella nostra #ValigiadelLettore una mappa della Compagnia delle Indie.