Digione - Sarah, Susanne e lo scrittore
Sarah, Susanne e lo scrittore di Éric Reinhardt
La #ValigiadelLettore di questa settimana ci accompagna in un elegante appartamento nel centro della bella città francese di Digione. Qui faremo conoscenza con Susanne, madre di due figli ormai grandi e moglie da vent’anni.
Ma Susanne in realtà non esiste, è un nome inventato da uno scrittore professionista per celare l’identità di Sarah, una cliente, la quale desidera che la sua storia prenda vita in un romanzo.
Come Susanne, Sarah è una donna di mezza età che fa un lavoro che non la appassiona, ama la musica e l’arte, ha cresciuto due figli, è sopravvissuta al cancro e ora sta osservando il suo matrimonio andare velocemente in pezzi.
È una storia comune a molte donne e, proprio per questo, meritevole di essere raccontata.
Susanne, dopo vent’anni di matrimonio, non si sente più amata come un tempo: a pesare sono soprattutto i silenzi e le assenze del marito che, sempre più spesso, preferisce ritirarsi nello scantinato di casa piuttosto che passare il tempo con lei e con i figli.
Come se non bastasse questo campanello d’allarme, nel loro rapporto nasce anche un diverbio economico nel momento in cui Susanne si rende conto di essere stata ingannata e di non possedere metà del patrimonio famigliare, come credeva, ma di essere invece sempre stata in una situazione di grande svantaggio e di dipendenza rispetto al marito.
La frustrazione di Susanne cresce a tal punto che la donna decide di allontanarsi da casa per qualche tempo, nella speranza che la distanza possa far cambiare atteggiamento al marito; in realtà la sua decisione porterà ad una serie di eventi del tutto imprevedibili che farà naufragare definitivamente il suo matrimonio, svelando lati del carattere del marito che lei aveva sempre ignorato.
La storia di Susanne/Sarah è profondamente attuale e ci fa riflettere su un tipo di violenza di genere diverso da quello che fa notizia ma che comunque produce molta sofferenza. Le prevaricazioni psicologiche ed economiche possono nascondersi in ogni rapporto, anche in azioni apparentemente insignificanti.
Partiamo per l’elegante Digione mettendo in valigia un set da pittura: ciò che aiuterà la protagonista ad affrontare il dolore della separazione è ciò che già l’aveva tenuta in vita durante la sua malattia, ovvero l’amore per l’arte.