Berlino - La chiave di Berlino

La chiave di Berlino di Vincenzo Latronico

Con la #ValigiadelLettore di questo mercoledì ci prepariamo a partire per una grande capitale europea, come già ci suggerisce il titolo di questo romanzo, ovvero Berlino.
Questo libro è a metà strada tra un saggio e un romanzo autobiografico. L’autore ha vissuto nella città in due periodi differenti della sua vita, a inizio anni duemila e appena dopo la pandemia e nel corso del suo racconto ci conduce attraverso le trasformazioni della città e come queste hanno influenzato la sua vita e quella di numerosi giovani expat, ma non solo.
Latronico esplora molti ambiti della città e della vita berlinese: dal mondo dell’arte nel quale lavorava, al mercato immobiliare, alle trasformazioni dei quartieri e ai famosi rave a base di techno e droghe.
Ci accorgeremo a poco a poco che il racconto non è solo quello di una città ma di una generazione, che per un periodo ha visto in Berlino l’opportunità di vivere libera ed esprimere sé stessa.
Tuttavia questo è un luogo che in qualche modo risolve le questioni sospese che portano le persone fin lì. O almeno ridimensiona la realtà riportandoci al “qui e ora”.
Trasferirsi in una città che non è la propria, dice Latronico, è come vivere lasciando aperte le porte della propria vita. Da questa metafora deriva il titolo del romanzo: secondo l’autore esiste infatti una “chiave di Berlino” che, a ben guardarla, lascia dubbiosi sul suo utilizzo ma il cui funzionamento è in realtà molto semplice.
La sua particolarità è data dal fatto che ha due punte, una ad ogni estremità della chiave, invece della classica punta unica: dopo aver sbloccato la serratura, la chiave deve essere spinta e recuperata dall’altro lato. Per chiudere una porta, devi dunque lasciartela alle spalle.
In conclusione si capisce come a Berlino, dopo le nefandezze terribili del Novecento, ci fosse moltissima voglia di futuro, forse troppa. E quel futuro, cresciuto male, si è poi mangiato il presente, un presente che si fa sempre più fatica ad abitare.

Per provare ad immergersi nell’atmosfera di questa eclettica capitale portiamo con noi delle cuffie, per accompagnare i lunghi tragitti a piedi e sui mezzi pubblici con della techno berlinese, da poco dichiarata dall’Unesco patrimonio culturale della Germania.