Padova - La lezione
La lezione di Marco Franzoso
La #ValigiadelLettore questa settimana è dedicata a tutte le donne vittime di violenza.
Già dalla copertina del libro, studiata con cura, possiamo intuire il nucleo della storia: un’ape presa in trappola, in una teca di vetro rappresentata dal bicchiere. Elisabetta è una giovane avvocato che lavora in un piccolo studio legale. Una donna gentile e responsabile, scrupolosa nel lavoro, che ha sempre atteso le aspettative degli altri, come spesso le bambine e le donne fanno. Ha un fidanzato con cui vive una relazione insoddisfacente, Daniele, che forse va avanti per abitudine, un padre anziano e poche amicizie. Una vita sottotono, un po’ noiosa e piatta che la porta a domandarsi se sia la Sua vita, quella che davvero vorrebbe. Finché un uomo che Elisabetta ha difeso in tribunale e che ha scontato una condanna per violenza e abusi nei confronti della compagna, inizia a seguirla. Sullo stalker e sulla sua pericolosità Elisabetta si interroga cercando di capire cosa voglia da lei, che intenzioni abbia. Si confida con Daniele che però minimizza, pensa sia esageratamente preoccupata. Ma la paura di Elisabetta rimane, in un crescendo che coinvolge il lettore e che culmina nell’incontro fatale, una sera sulla strada di casa. Da qui in poi la storia prende una piega inaspettata, in cui il ruolo di vittima e carnefice finisce con il confondersi in una narrazione tutt’altro che scontata. Perché Elisabetta reagisce e lo fa in modo energico quasi a combattere i mille soprusi quotidiani, le mille debolezze del suo essere donna: conduce lo stalker a casa sua dove lo lega e lo sequestra costringendo entrambi ad un confronto diretto, a spiegare le reciproche posizioni. Da quel momento qualcosa scatta in quella donna insicura e spaventata ed Elisabetta tira fuori una grinta e una determinazione che non credeva di possedere. E tuttavia il male, subdolo e strisciante, non si può fermare. E si continua ad essere prede anche quando ci si sente al sicuro.
Il luogo dove l’azione di svolge non è specificato, potrebbe essere una città italiana qualunque, così come quel che accade a Elisabetta può capitare a qualsiasi donna. Alcuni dettagli però sembrano indicare Padova, e dato che è anche la città dove Giulia Cecchettin aveva studiato, è qui che ci condurrà la nostra #ValigiadelLettore, dedicando un pensiero alla giovanissima vittima dell’ennesimo femminicidio.
Portiamo con noi un paio di scarpe rosse, simbolo della lotta per i diritti delle donne e contro la violenza di genere.