Kiev - I cani e i lupi
I cani e i lupi di Irène Némirovsky
“Erano in una delle strade più ricche e tranquille della città, costeggiata di ampi giardini. Qui tutto spirava pace. Con ogni probabilità i residenti della zona ignoravano quel che accadeva vicino al fiume. Nessun cosacco era venuto a turbare la loro quiete…”
Questa settimana #LaValigiadelLettore ci porta a Kiev dove la grande scrittrice francese nata in Ucraina racconta la vita degli ebrei divisi nella città russa del primo Novecento in caste e quartieri, a seconda della loro ricchezza. La piccola Ada vive nella città bassa, quella dei poveri, assieme a tutta la sua famiglia. Spesso accompagna il padre che compra e vende merci di tutti i tipi, nei suoi giri in città. Quando si imbatte in Harry, suo coetaneo, “le basta vederlo una volta sola, quel bambino ricco, ben vestito, dai riccioli bruni, dai grandi occhi splendenti, che abita nella meravigliosa villa sulla collina e di cui dicono sia un suo lontano cugino, per essere certa che lo amerà per sempre”. Costretti entrambi a emigrare in Francia a causa dei ripetuti pogrom sovietici del primo Novecento, Ada e Harry si incontreranno adulti a Parigi dove riscopriranno l’antica attrazione e si innamoreranno, lasciando i rispettivi coniugi e una vita solida e agiata nella nuova società francese.
L’ultimo romanzo scritto da Irène Némirovsky, uccisa dalla follia nazista, racconta il mondo degli ebrei ucraini con i suoi pregi e i suoi difetti regalandoci il ritratto di una città in cui convivevano russi polacchi ed ebrei non senza difficoltà.
Portiamo con noi uno scialle di lana, come quello che Ada indossava per ripararsi dal freddo nei lunghi giri a Kiev con il padre.