Bolzano - Resta quel che resta
Resta quel che resta di Katia Tenti
#ValigiadelLettore alla mano, partiamo per la tappa letteraria di questa settimana: Bolzano.
In questa città di frontiera, multiculturale e multilingue, nel tempo hanno imparato a convivere, non senza difficoltà, tante identità diverse. Il nome stesso è oggetto di scontro: Südtirol per gli autoctoni, Alto Adige per gli italiani, Sudtirolo per i politicamente corretti.
Per Else Steiner il suo paese d’origine si chiama Südtirol e i conflitti linguistici ed etnici hanno poca importanza di fronte al vero amore della sua vita: la musica e il canto.
Quando però la giovane viene allontanata dal teatro per far posto ad una cantante di origine italiana, qualcosa dentro di lei si spezza in maniera inesorabile.
In questo romanzo corale si intrecciano le storie di famiglie con origini e tradizioni molto diverse. Ci sono gli italiani immigrati qui negli anni ’40, spinti dalla propaganda fascista che mirava a italianizzare l’Alto Adige a discapito degli abitanti di lingua tedesca. Ci sono famiglie autoctone che da generazioni vantano un ruolo di potere e prestigio che all’improvviso si vedono private della loro rispettabilità. C’è chi arriva qui in fuga dalla miseria per scoprire che questa “terra promessa” in realtà non è pronta ad accoglierli.
Non ci sono vinti e vincitori in questa storia: ci sono nuove generazioni costrette a pagare gli errori del passato e una terra bellissima e profondamente amata dai suoi abitanti, disposti a tutto per restare.
Mettiamo in valigia una gabbietta per uccelli: durante tutta la sua infanzia e adolescenza Else Steiner si è sentita come una fragile creatura rinchiusa in una prigione dorata, un bellissimo uccello alle cui ali non è consentito spiegarsi in volo. Solo la musica ha il potere di mostrarle un mondo più vasto in cui imparare a vivere fino in fondo, almeno fino a che le motivazioni della politica non diventeranno un ostacolo ai suoi sogni.