Brighton - Una bella giornata
Una bella giornata di Mollie Panter-Downes
#LaValigiadelLettore di questa settimana ci porta indietro nel tempo al 1946, in un piccolo borgo inglese del sud dell’Inghilterra chiamato Wealding.
Il paesino da cartolina conserva però molte tracce degli sconvolgimenti bellici appena trascorsi: lo dimostrano, per esempio, le bobine di filo spinato rosso che riposano tra le colline assolate, testimonianza di una serenità irrimediabilmente perduta e di un tempo nuovo: “Il paese era riversato come il contenuto della scatola da cucito di una donna, rocchetti verdi e argento e giallo pallido, riquadri a coste di roba marrone un filo cremisi, una lama d’argento, un baluginio di madreperla rotonda e levigata. Era tutto bagnato da una luce magica, la meravigliosa luce magica in cui le cose sembravano nuove d’un tratto.”
Sulle macerie che solo la guerra può lasciare Laura e Stephen Marshall, assieme alla loro figlia Victoria, cercano un ritorno alla normalità, nel disperato tentativo di ricreare i legami famigliari persi e di accettare che l’opulenza del passato difficilmente tornerà. In particolare Laura ricorda Mrs Dalloway, anche se sembra essere meno visionaria e più nostalgica, per il suo forte attaccamento ai ricordi.
In questo romanzo intenso sulle conseguenze visibili e invisibili, pubbliche e private della storia, con una lodevole maestria Mollie Panter-Downes descrive delicatamente nostalgie, malinconie, speranze e altri sentimenti umani.
Partiamo per il sud dell’Inghilterra, tra verdi colline e scogliere a picco sul mare, portando un noi una scatola da cucito: aghi, ditali e rocchetti saranno gli strumenti per cercare di ricreare con pazienza e caparbietà almeno un poca della bellezza che la follia della guerra ha spazzato via.