Stoccolma - La giovinezza di Martin Birck

La giovinezza di Martin Birck di Hjalmar Söderberg

Riuscite ad immaginare una passeggiata notturna per le strade di Stoccolma di fine Ottocento? La #ValigiadelLettore di questa settimana vi offre la possibilità di unirvi ai passi del giovane Martin Birck.
Gli ampi viali alberati, le file di bassi caseggiati grigi e i tetti di tegole rosse della capitale svedese vi accompagneranno, notte dopo notte, mentre Martin non smette di riflettere sulla sua vita e di immaginare un mondo diverso da quello in cui è costretto.
Sul finire dell’Ottocento, Martin è un giovane uomo che pare avere tutto dalla vita: una famiglia affettuosa, un’ottima educazione e un futuro lavorativo prevedibile e sicuro come funzionario pubblico.
Eppure si sente profondamente diverso dagli altri: inquieto e malinconico, Martin ama trascorrere il suo tempo, e soprattutto le sue notti insonni, vivendo nella sua immaginazione, passeggiando per le vie di Stoccolma, in cerca di un senso per la propria esistenza.
“Cosa ne abbiamo fatto della nostra vita?”. Questo è l’interrogativo che si agita di continuo nella mente del ragazzo mentre, anno dopo anno, disdegna sempre più il rituale vuoto a cui gli altri giovani borghesi come lui sembrano doversi conformare. Un lavoro noioso, un matrimonio rispettabile e privo di sentimento, la pratica religiosa come consuetudine e, nell’ombra della sera, una doppia vita fatta di bevute al bar e di incontri clandestini con donne di strada.
Martin non sopporta il perbenismo della società e, soprattutto, non riesce a tollerare la condizione della donne costrette a scegliere tra due opzioni, ugualmente degradanti, di moglie sottomessa e oltraggiata oppure di donna libera e, per questo, considerata priva di virtù, con la compiacenza dei gentiluomini.
I vagabondaggi notturni, tra bar e incontri clandestini, portano Martin a intravedere la possibilità di una felicità minore e di un vero amore, contrario ad ogni convenzione, da vivere di nascosto, fuori dalla gabbia della vita vera. 
Questo profondo romanzo di formazione è considerato un capolavoro della letteratura scandinava e vale la pena immergersi nelle sue atmosfere decadenti e cupe, portando con noi una fioca luce ad illuminare i nostri passi.