Etna - Arco di luminaria
Arco di luminaria di Luisa Adorno
Si respira aria di Sicilia con la #ValigiadelLettore di questa settimana.
Luisa Adorno ci porta alle pendici dell’Etna dove, come ogni estate, si raduna la sua numerosa famiglia.
Sembra quasi di vederlo quel fazzoletto di terra accaldata: una vigna, una casetta di pietra lavica, vecchie panchine su cui gli anziani siedono per ore e, all’ombra di una pergola, un grande tavolo per radunare tutti i parenti.
Il protagonista della storia è Vincenzo Adorno, il suocero della scrittrice, un austero uomo d’altri tempi che, dopo la pensione, assieme alla moglie si è trasferito a Roma per stare vicino al figlio e alla nuora.
La convivenza tra le due famiglie, come ci si può aspettare, non è sempre semplice e la vita nella capitale è quanto di più distante si possa immaginare dalla placida esistenza nella provincia siciliana.
Per questo motivo l’anziano patriarca attende con ansia ogni anno il momento del ritorno in quel paesino placido alle pendici dell’Etna, il suo “luogo dell’anima”.
In questo romanzo rilassato e inondato di luce non troverete eventi straordinari e improvvisi colpi di scena. Si tratta piuttosto di un tranquillo affresco della borghesia italiana del dopoguerra, un lessico familiare che si compone di quadri e memorie collettive (è proprio a questo insieme di ritratti che fa riferimento il titolo del romanzo, che tradotto dal dialetto significa “arco di luminarie accese”).
Alla Sicilia la scrittrice, nata a Pisa col nome di Mila Curradi, rimarrà sempre legata, tanto che adotterà lo pseudonimo Luisa Adorno proprio in omaggio alle origini siciliane del marito. Trascorrerà poi molti soggiorni estivi vicino a Catania, dove conoscerà personalità di grande spicco, da Leonardo Sciascia a Elvira Sellerio, che pubblicherà tutti i suoi romanzi, dal grande fotografo Ferdinando Scianna al critico letterario e poeta Carlo Muscetta.
Non potranno allora mancare nel nostro bagaglio dei profumatissimi limoni di Sicilia, come ci suggerisce anche la copertina del libro, a richiamare i gusti e i colori di questa isola sempre ricca di fascino, non solo culinario ma anche letterario.