Massa Marittima - Troncamacchioni

Troncamacchioni di Alberto Prunetti

Ripartiamo per una nuova meta con la #valigiadellettore di questo mercoledì per giungere in Toscana, nella fiera e selvaggia Maremma.
I fatti reali raccontati in questo romanzo si sono svolti in gran parte nel borgo di Tatti, frazione di Massa Marittima a partire dal 1922 e lo stesso titolo riprende un’espressione dialettale maremmana (ma comprensibile del tutto solo nel triangolo Piombino-Follonica-Massa) ovvero “anda’ a troncamacchioni”, cioè tirar dritto, andare caparbiamente per la propria strada, infischiandosene del giudizio altrui e dei percorsi prestabiliti.
Come si farebbe, appunto, se si decidesse di correre a testa bassa nella macchia.
I protagonisti della storia raccontata da Prunetti sono ciabattini, minatori, facchini che si muovono così, a troncamacchioni, nella Maremma dei primi del Novecento, fra Prima Guerra Mondiale e Fascismo: sono uomini e donne marginali, clandestini, spesso in fuga.
Popolani che hanno iniziato il loro tortuoso percorso di vita negli anni della Grande Guerra, una carneficina a cui molti, istintivamente, hanno cercato di sottrarsi nascondendosi nei boschi, e che da lì non sono più rientrati nei ranghi diventando banditi, renitenti alla leva, sovversivi. E quando il potere assumerà le vesti violente del fascismo, diventeranno antifascisti di un antifascismo viscerale, vissuto come istintiva rivolta all’ingiustizia e alla sopraffazione.
L’autore affonda la penna negli archivi storici della penisola, quelli comunali e quelli giudiziari, ma anche nei racconti del popolo, nella memoria tramandata oralmente, nelle fotografie appese ai marmi nei cimiteri; lo fa per consegnarci un racconto vivido e appassionato di una parte di popolo che, seppur capace di gesta leggendarie, non finisce mai nei manuali di storia, e rischia di essere perduto per sempre.
Lo stile del romanzo si può definire a metà tra epica e western, ruvido e temerario come i personaggi e la terra che racconta.

Per restare in questa atmosfera portiamo con noi degli oggetti utili ad attraversare un bosco ed accamparsi, per tenerci pronti a scappare improvvisamente, come accade spesso ai personaggi tra queste pagine.