Isole Tremiti - L'isola dei femminielli
L'isola dei femminielli di Aldo Simeone
Le Isole Tremiti sono la destinazione della #valigiadellettore questa settimana, in mezzo al mare Adriatico dove il regime fascista mandò al confino decine e decine di omosessuali per punirli di quella che all’epoca era ritenuta metà perversione e metà malattia e come tale potenzialmente contagiosa.
Inoltre in un’epoca di machismo ed ostentata virilità era necessario evitare che “i pederasti” infangassero l’immagine dell’Italia. Era sufficiente una maldicenza, una calunnia per rischiare la denuncia e infine il bando.
Sull’isola maggiore, San Domino, si ritrovano una cinquantina di gay provenienti dalla Sicilia arrestati e condannati nel 1939 “nell’interesse del buoncostume e della sanità della razza”. La Fisichella, la Picciridda, la Leonessa…ciascuno con la propria storia di discriminazione, vittime del pregiudizio e dell’ignoranza. Eppure sull’isola dove sono sorvegliati dai carabinieri (anch’essi confinati) questi uomini che vivono in baracche prive di acqua ed elettricità, non si devono nascondere, sono liberi di esprimersi, di ballare, di innamorarsi. Paradossalmente si trattò della prima comunità gay della storia, in cui gli esiliati sperimentarono una società alternativa e solidale. Quando l’anno successivo l’Italia entrò in guerra i “femminielli” furono rilasciati o richiamati sotto le armi e ciascuno seguì il proprio destino. Il fascismo trasformò le Tremiti in isole di confino per i prigionieri politici. A partire da una vicenda storica, lo scrittore racconta con grande sensibilità quella breve esperienza che rimase nel ricordo degli esiliati come un periodo vissuto in biblico tra prigionia e libertà. Un romanzo storico che ripercorre una vicenda ignota alla maggior parte di noi e che perciò vale la pena di conoscere.
L’oggetto del nostro libro è una campana, come quella che scandiva le giornate della comunità a San Domino.