Cantal - Sorgenti
Sorgenti di Marie-Hélène Lafon
In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne dedichiamo questa #ValigiadelLettore a tutte le donne che soffrono, che lottano, che resistono e che trovano il coraggio di ribellarsi e opporsi alla violenza.
È un sabato di giugno del 1967 e, in una bella fattoria del Cantal, un dipartimento dell’Alta Alvernia francese, una famiglia ha appena terminato il pranzo. Il tavolo è colmo di stoviglie e avanzi di cibo eppure la donna attende in disparte, seduta in assoluto silenzio, attenta a non disturbare il riposo pomeridiano del marito. Anche i bambini in giardino stanno giocando in modo sommesso, preoccupati di creare il minimo disturbo. Sanno tutti che un piccolo rumore potrebbe svegliare l’uomo di casa e farlo infuriare.
Bastano poche righe, senza nomi e senza dialoghi, a gettare all’improvviso un’ombra cupa e minacciosa su quella che, dall’esterno, potrebbe sembrare una serena vita famigliare.
Nessuno in paese ha la minima idea di cosa accada dietro le mura di quella casa di campagna, semplice eppure così curata. I proprietari, marito e moglie, sono grandi lavoratori e vicini di casa gentili. Hanno due bambine, ubbidienti e attente, e un bimbo più piccolo, legatissimo alla madre.
Nessuno conosce l’incubo che quella giovane moglie vive da ormai otto anni, da parte di quell’uomo che le ha giurato amore e che invece la picchia, la denigra e la insulta per ogni minima mancanza.
È così da sempre, dai primi giorni del suo matrimonio, eppure lei non è mai riuscita ad allontanarsi. Non riesce ad ammettere la parola divorzio nella sua vita e non riesce ad immaginarsi lontana da quella fattoria e quella campagna che ama.
Ma tutto cambia una domenica in cui la famiglia si reca dai genitori materni per un pranzo, l’unica occasione di svago che la donna attende per un mese intero, l’unico momento in cui si sente al sicuro da violenze e minacce. Ed è proprio al riparo tra le pareti della sua infanzia che i muri dentro di lei cedono e finalmente viene alla luce il dramma che per tanti anni ha tenuto nascosto.
Il momento del crollo psicologico e dell’ammissione della sua terribile situazione sono, per questa giovane donna, anche l’inizio di una nuova vita per lei e per i suoi figli, lontani dalla paura e dalla violenza.
Mettiamo in valigia alcune stoviglie: bicchieri, piatti, posate, oggetti semplici che accompagnano ogni giorno di vita famigliare. Ci serviranno a ricordare la sofferenza silenziosa di tante donne costrette a vivere nella violenza e nella sopraffazione dentro le mura delle proprie case.
Comune di Martellago